Ovviamente Gotti parla da banchiere. Le banche sono imprese come altre e il credito lo espandono o lo contraggono a seconda della profittabilità e del merito creditizio del singolo (che lo facciano per “sostenere la crescita economica insufficiente” è vero a livelli molto, molto alti, di BCE). In Europa vale Basilea 2, che gli Stati Uniti si sono guardati bene dall’applicare, perchè dove gli istituti europei non possono andare – per i vincoli derivanti da questa normativa misteriosamente imposta oltreoceano non si sa da chi (per modo di dire) – arrivano, invece, loro (magari rimettendoci le penne, come nel caso dei subprime). Consiglio pure “Lettera ai sacerdoti italiani sulla situazione macro religiosa e politica” di Don Giuseppe Scaltriti, forse un po’ blondettiano, ma nel complesso fa diagnosi che mi convincono abbastanza. E’ fuor di dubbio che i veri “poteri forti” sono le banche e chi le controlla. Io mi limito a dire che chi stava per “scendere in campo” al posto di Prodi nel 1994 era il banchiere con aderenze catto-progressiste Bazoli; che per fare un favore alle banche il governo Prodi voleva proporre l’equiparazione della tassazione dei conti correnti bancari a quelli del capital gain (12,5%, mai sentito un Capo di Governo che praticamente dice “i soldi dateli alle banche, non alla cassa depositi e prestiti”!) o come mai il ministro più liberista della storia abbia costretto professionisti e piccoli imprenditori ad aprire un conto corrente bancario prevedendo addirittura che tutte le transazioni superiori a 100 euro dovevano essere fatte con moneta elettronica!
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